Lampadari in vetro di murano
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I lampadari in vetro di Murano disegnati e realizzati da Pataviumart sono veri e propri capolavori della tradizione italiana che come pochi altri sanno magnificamente rappresentare il lusso made in Italy nel mondo.
Queste particolari lampade a sospensione vengono lavorate a mano dai nostri maestri vetrai con le stesse antiche modalità che si utilizzavano nei secoli scorsi.
Per tali ragioni i lampadari veneziani sono un esempio unico di arte e bellezza in grado di impreziosire ogni ambiente di casa illuminandolo con un tocco di esclusivo e raffinato design.
Possiamo affermare che lo stile del lampadario barocco e dei lampadari in cristallo non è mai passato di moda.
E proprio come all’epoca della nobile Serenissima Repubblica di Venezia, I lampadari di Murano rappresentano anche oggi un prezioso arredo di lusso che abbina armonicamente la tradizione antica al design più contemporaneo.
Le preziose creazioni in vetro di Murano progettate da Pataviumart, chiamate dai nostri clienti internazionali “Murano chandelier”, sapranno donare al tuo ambiente un tocco unico di esclusività, eleganza e personalizzazione, sia che abbia uno stile classico o moderno.
Il materiale protagonista delle collezioni di Pataviumart è assolutamente il Vetro di Murano.
Antichissimo per storia e tecnica di produzione, il Vetro di Murano in Pataviumart viene reinterpretato in forme e colori assolutamente contemporanei.
Oltre al prezioso vetro dell’isola di Venezia, vengono impiegati nelle collezioni altri pregiati materiali come il cristallo, la porcellana, svariate pietre semi-preziose (acquamarina e onice per citarne alcuni), perle di fiume, smalti, bronzo e diversi tipi di marmo ed alabastro.
Le strutture dei lampadari in vetro di Murano classici possono essere impreziosite dall’applicazione a mano di foglia oro 24 kt, o da deliziosi paralumi artigianali interamente confezionati e decorati a mano.
Tecnica e abilità artigianali vengono utilizzate con maestria per creare questo prodotto dal tocco estremamente moderno.
Dove e come nasce il nobile materiale con cui prendono vita gli omonimi lampadari di Murano che hanno reso famosa questa piccola isola di Venezia in tutto il mondo?
Murano è divisa in nove isolette e viene attraversata da un ampio canale.
A tutt’oggi è l’isola per antonomasia del vetro soffiato: un’antica tradizione artigiana tramandata nei secoli dai più abili maestri vetrai.
Ma fino al X° secolo, l’isola di Murano risultava però conosciuta per altre ragioni: era infatti un importante centro commerciale ed un porto che fondava il suo benessere economico sulle saline, sulla pesca e sui mulini ad acqua.
Questa isola di Venezia era diventata così importante che nel XIII° secolo le fu riconosciuto di poter avere un proprio podestà, autonomia legislativa ed addirittura una propria moneta (l’Osella).
L’importanza di Murano cresceva così tanto da vedere confermata la sua autonomia anche sotto il dominio di Napoleone, venendo riconosciuta istituzionalmente come un comune autonomo.
E tale riconoscimento durò fino al 1923, quando l’isola di Murano venne fatta confluire ufficialmente sotto Venezia.
La storia del Vetro di Murano nasce in modo un po’ fortuito ed un po’ forzato, quando nel 1291 le vetrerie di Venezia vennero trasferite tutte sull’isola, in quanto i forni dei laboratori a Venezia erano continuamente fonte di gravi incendi.
Inoltre la Repubblica di Venezia era in grado così controllare l’attività dei mastri vetrai per custodire quell’arte preziosa, arrivando a costringere gli stessi mastri vetrai a vivere sull’isola che non potevano lasciare senza un permesso speciale.
Nonostante ciò, alcuni maestri vetrai riuscirono lo stesso ad abbandonare l’isola, esportando così all’estero le celebri tecniche di lavorazione artigianale del vetro di Murano ed anche questo contribuì a renderlo ancora più famoso ed ammirato a livello mondiale.
E’ risaputo che la competizione sia l’anima del commercio: in tal senso un grosso impulso allo sviluppo delle lavorazioni in vetro di Murano arrivò nel XV° secolo, quando cominciò ad affermarsi la produzione del cristallo di Boemia che diventò un forte concorrente nel mercato.
Ed uno dei modi con cui il vetro di Murano superò tale crisi fu proprio quello di sviluppare la creazione dei lampadari in vetro di Murano, evolvendo così un’arte che ha permesso ai mastri vetrai dell’isola di Venezia di diventare sempre più famosi, riconosciuti ed affermati anche a livello politico, consolidando così una specializzazione secolare che tutt’oggi è sinonimo di eleganza, classe e raffinatezza inimitabili in tutto il mondo.
Il vetro è composto da silice, un materiale che, diventando liquido ad elevate temperature, può essere così modellato per creare vere e proprie opere d’arte uniche ed irripetibili.
I mastri vetrai di Murano hanno nel tempo acquisito la capacità e la competenza di modificarne l’aspetto visivo durante la lavorazione a proprio piacimento.
Ad esempio aggiungendo sostanze come sodio, nitrato, arsenico… si possono variare colori, eliminare bolle, rendere la superficie opaca e creare altri effetti per personalizzare questo rinomato vetro.
Vengono spesso distinte due fasi principali di lavorazione: nella prima fase si lavorano le materie prime come sabbia e soda per riuscire a produrre la “miscela” che verrà poi modellata; nella seconda invece si procede al trattamento “a lume” con bacchette di vetro e vetrofusione, per passare poi alla parte di incisione, di decorazione e di molatura.
Si può affermare che il cristallo sia praticamente nato nelle vetrerie di Murano.
Per cristallo si intende il vetro per antonomasia trasparente e incolore, prodotto con biossido di manganese ed altri materiali depurati.
La qualità della sua purezza, dettata dall’utilizzo di decoloranti e di curate materie prime amalgamate in una speciale fusione, ha fatto in modo che il cristallo fosse ritenuto il più pregiato vetro muranese fin dal Medioevo.
Definito con tale nome per la prima volta nel XV° secolo dai maestri vetrai di Murano, il cristallo iniziò poi ad essere riprodotto anche in altri paesi europei.
In particolare la sua purezza e la sua luminosità sono molto apprezzate nella produzione di oggetti soffiati molto leggeri e delicati in funzione dei lunghi tempi di lavorazione.
La soffiatura è una tecnica di lavorazione del vetro che nell’XI° secolo A.C. diede un grande impulso alla produzione vetraria, in quanto rese più semplice la realizzazione dei contenitori in vetro, facendoli così divenire accessibili anche a classi sociali meno abbienti.
In origine non c’era una vera e propria canna da soffio, ma una canna cava di vetro: da una parte il maestro vetraio eseguiva la soffiatura, dall’altra avveniva la modellazione in forma di boccetta e successivamente l’oggetto di vetro modellato veniva separato dalla canna.
Nella particolare lavorazione del vetro di Murano entra in gioco il “sommerso”: una speciale forma d’arte che ha contribuito a rendere così rinomato il vetro prodotto in questa isola di Venezia.
Il sommerso è caratterizzato da diversi strati di colori contrastanti, ottenuti immergendo un soffiato di notevole spessore nel crogiolo che contiene il vetro trasparente di altro colore e sempre di grande spessore.
Questa accurata sovrapposizione di vitrei grossi e trasparenti consente di creare diversi effetti cromatici e di dare quindi vita a meravigliosi giochi di colori e luci che caratterizzano i famosi lampadari in vetro di Murano tanto apprezzati in tutto il mondo.
Vengono chiamate “conterie” le perline di vetro arrotondate o a spigolo vivo.
Tali perline vengono prodotte con la lavorazione a “lume”, ottenuta tramite la sezione di tubicini forati e tirati in fornace fino ad una decina di metri.
La canna di vetro non forata viene invece avvolta ricoprendo un tubicino di metallo che dona alla perla la forma voluta e che può essere così decorata con il vetro policromo.
Si tratta di un’antica tecnica, che permette di scavare il vetro ed avviene in vari passi.
In primo luogo si usa una ruota rudimentale composta da carburo di silicio a grana “80”; poi si procede ad aggiustare l’incisione eseguita ancora con una ruota in carburo di silicio, ma questa volta di grana più fine “220”.
Successivamente si passa alla molatura e alla lisciatura sfruttando una ruota in pietra arenaria naturale.
Poi una quarta ruota in sughero, pregna di un impasto di acqua e pietra pomice, procede alla lucidatura dell’incisione.
Infine un’ultima ruota di panno imbevuta di acqua ed ossido di cerio provvede a pulire l’oggetto di vetro e a donargli brillantezza.
La vetro fusione è un’altra tecnica secolare di lavorazione che riguarda anche il vetro mosaico:
vetri di diversi colori vengono raggruppati in una piastra di fibra ceramica per essere fusi in forno al fine di ottenere uno strato vitreo multicolore conosciuto come “vetro mosaico” o “murrina”.
Lacerti o granuli di vetro di diverso colore vanno aggiunti e fusi con la lastra vitrea di base, ripetendo tale processo anche più volte, dando così vita ad un decoro tridimensionale dagli svariati colori.
Il vetro murrino rappresenta una delle tecniche artigianali più antiche.
Si tratta di una seconda lavorazione che prevede l’utilizzo di una piastra vitrea che si ottiene fondendo con il calore le tessere in vetro di vari colori.
La piastra viene poi modellata con uno stampo in argilla refrattaria e può essere ulteriormente lavorata.
Per tutte queste ragioni è dunque importante sottolineare che acquistare un lampadario in vetro di Murano ideato, disegnato e realizzato da Pataviumart non significa solo acquistare un prezioso oggetto d’arredo esclusivo di grande eleganza e raffinatezza, ma significa custodire un autentico capolavoro artigianale, unico e certificato, che si rivaluta nel tempo, sinonimo di secoli di cultura e di tradizioni artistiche che non hanno pari in tutto il mondo.
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